Michele Biassoni, Masaki Okada e Berlucchi ’61 Nature 2010
Gli chef.
Creativi o tradizionalisti, perfezionisti sempre.
Campioni del made in Italy ai fornelli,
testardamente innamorati del loro lavoro.
Abbiamo ascoltato gli chef raccontare la loro cucina.
Testimoni della narrazione i loro piatti,
accompagnati da una flûte di ’61 Nature 2010, il nuovo nato in casa Berlucchi.
Dal racconto è nato UNO CHEF UN VINO, il ritratto in movimento di due belle personalità.
Seguiteci e scopritele con noi.
Il nostro viaggio nella cucina d’autore ci fa incontrare questa volta Michele Biassoni e Masaki Okada.
Michele Biassoni, giovane chef dalla solida formazione internazionale, e Masaki Okada, Maestro giapponese innamorato della cucina e della cultura del nostro Paese.
Sono le due anime dell’Iyo di Milano, il primo ristorante di cucina etnica in Italia a conquistare la stella Michelin.
Michele Biassoni comincia il suo percorso professionale nella cucina della nonna per proseguirlo e affinarlo in quelle stellate di Martin Berasategui in Spagna, de Il vino d’Enrico Bernardo a Parigi, e di Sadler a Milano.
Masaki Okada, Maestro della cucina Kaiseki, si innamora della nostra cultura gastronomica guardando un programma alla tv; si trasferisce in Italia, risalendo la Penisola dalla Puglia alla Toscana, e poi da Genova al capoluogo lombardo, lavorando al fianco di Haruo Ichikawa all’Iyo.
Biassoni e Okada si incontrano nel locale di via Piero della Francesca e con la loro arte elevano la cucina internazionale a esperienza emozionale coerente con la filosofia e con il nome del ristorante, che significa, appunto, “mondo fluttuante”.
Due chef rappresentano due mondi lontani ma in realtà perfettamente compatibili: Biassoni in cucina. Okada al banco del sushi. Il caldo e il freddo. La molteplicità diventa unità, la diversità sintesi. Le rispettive culture di origine come vie di accesso a originali possibilità espressive.
È il senso del piatto che propongono per “Uno Chef un Vino”: un filetto di triglia scottato con l’olio colato direttamente sopra: croccante esternamente, morbido all’interno, servito con un cipollotto saltato con olio di sesamo, crema di jalapeño verde, gelatina di zenzero e limone e sesamo tostato profumato alla soia.
Una dialettica di opposti che si sublima attraverso l’abbinamento a Berlucchi ’61 Nature, il Franciacorta che incarna l’essenza più autentica del suo territorio. Affascinante elogio della purezza, proposto senza il beneficio dello sciroppo di dosaggio, questo vino dalla grande complessità olfattiva e dallo stupefacente equilibrio dinamico, accompagna in modo eccellente tutte le portate di un pasto.
Esalta i sapori di piatti in cui la complessità è la cifra della ricerca che li ispira, ma non dell’emozione che regalano. La sintesi, in altre parole, dell’opera di Michele Biassoni e Masaki Okada.