SOTTO LA NEVE C’È IL PANE.. E IL VINO.

La pianta della vite popola la nostra terra da prima che lo facesse l’uomo e in milioni di anni di evoluzione ha sviluppato sorprendenti capacità di adattabilità.

Gennaio 29, 2019

La pianta della vite popola la nostra terra da prima che lo facesse l’uomo e in milioni di anni di evoluzione ha sviluppato sorprendenti capacità di adattabilità.

La vite può infatti essere coltivata con risultati ottimali in una varietà di climi molto amplia, sopportando persino i freddi intensi del 50° parallelo.

Uno dei meccanismi fondamentali sviluppati dalla pianta è la capacità acquisita di rispondere agli stimoli esterni e di sincronizzare i propri periodi di crescita con le condizioni ambientali più favorevoli.

Per questo motivo, durante l’inverno, la vite entra in quella che viene chiamata dormienza o quiescenza, cioè un periodo di riposo durante il quale la sua attività metabolica è fortemente rallentata.

L’uscita della pianta dalla dormienza avviene solo in seguito alla sua esposizione per un certo periodo a temperature rigide, cioè dopo che è stato soddisfatto il “fabbisogno in freddo”, ovvero la quantità di ore ad una bassa temperatura necessarie per interrompere la quiescenza e indurre la schiusura delle gemme in primavera.

Questa sincronia tra le fasi vegetative della pianta e l’andamento stagionale è fondamentale per evitare la precoce fuoriuscita dei tessuti verdi delle foglie e del germoglio – più delicati – che potrebbero essere poi danneggiati dalle successive gelate, le quali viceversa non affliggono negativamente la vite durante l’inverno, mentre è completamente lignificata e quindi resistente.

La giusta proporzione tra freddo in inverno e calore in primavera ed estate è fondamentale per regolare la crescita della pianta e la sua futura produzione di uva di qualità: nessuno dei due elementi può essere trascurato e nessuno deve prevalere sull’altro; un gioco di equilibri instauratosi in millenni per una perfetta sinergia col territorio in cui la vite cresce, che si rifletterà poi all’interno del calice.

Snow in Franciacorta