L’avreste mai detto che ancora oggi facciamo a mano la nostra vendemmia? Eppure è così. Sappiamo che l’utilizzo di macchinari sarebbe più comodo e veloce, ma non vogliamo rovinare neppure un grappolo.
Per lo stesso motivo, per il trasporto fino al centro di pressatura, utilizziamo cassette di dimensioni ridotte, proprio per evitare che gli acini si possano .
Solo in questo modo si potrà poi procedere alla spremitura soffice e a un efficace frazionamento dei mosti.
Delicatezza, è la parola chiave che indica il processo di separazione con il quale otteniamo la materia prima da cui tutto ha inizio: il mosto.
ScopriQuando almeno l’85% del vino contenuto nella bottiglia proviene dalla stessa annata, siamo di fronte a un “millesimato”, detto anche “vintage”. I vini millesimati provengono da annate particolarmente fortunate e per questo si distinguono per la qualità elevata. In questi vini non è necessario correggere eventuali asperità del gusto ricorrendo a vini di annate diverse.
Descrivere i vigneti Berlucchi come un posto meraviglioso e poetico non basta. Per rendere l’idea di questo luogo unico dobbiamo parlare anche di ricerca e innovazione.
Viene effettuata rigorosamente a mano e con l’utilizzo di piccole cassette per il trasporto dei grappoli. In questo modo il nostro tesoro arriva integro alla pressatura.
Delicatezza, è la parola chiave che indica il processo di separazione con il quale otteniamo la materia prima da cui tutto ha inizio: il mosto.
Il mosto si trasforma in vino in un ambiente a temperatura controllata e con un ridotto impiego di solfiti: meno del 50% rispetto a quanto concesso dal disciplinare biologico.
È una delicata procedura che può essere eseguita solo da esperti enologi. Si tratta di creare il vino desiderato attraverso l’assemblaggio di vini provenienti da fermentazioni diverse.
Quando i lieviti hanno consumato tutti gli zuccheri le bottiglie iniziano l’affinamento nella cantina storica. Qui possono riposare da un minimo di diciotto mesi fino a un massimo di dieci anni.
Quando i lieviti hanno consumato tutti gli zuccheri le bottiglie iniziano l’affinamento nella cantina storica. Qui possono riposare da un minimo di diciotto mesi fino a un massimo di dieci anni.
Terminato il periodo di affinamento, ciascuna bottiglia viene capovolta e ruotata con un ritmo definito per far scivolare i residui dei lieviti verso l’entrata del collo, a contatto con il tappo.
Le bottiglie capovolte passano attraverso un processo che ne congela solo i colli. In questo modo i residui si bloccano a contatto con il tappo. Poi la bottiglia viene stappata, e il residuo ghiacciato espulso. La piccola perdita di vino viene poi colmata con Franciacorta scelti dall’enologo.
Finalmente viene inserito il tappo di sughero definitivo e vengono apposte le etichette. Ma non è finita perché ora la bottiglia dovrà riposare ancora da un minimo di tre mesi fino a un anno.