In quest’anno particolarmente difficile per il nostro Paese e per il mondo intero, osservare il germogliamento della vite, che ai primi tepori già ha schiuso lentamente le sue gemme, suscita una profonda emozione.
In quest’anno particolarmente difficile per il nostro Paese e per il mondo intero, osservare il germogliamento della vite, che ai primi tepori già ha schiuso lentamente le sue gemme, suscita una profonda emozione.
Nella vite, il germogliamento è preceduto e annunciato da un fenomeno chiamato “pianto” – verso la fine di marzo – che consiste nell’emissione di una lacrima di liquido dai tagli di potatura. Come una simbolica fatica, questa goccia indica la raccolta delle forze dopo l’assopimento dei mesi invernali e la riattivazione del metabolismo che porterà la vite al rigoglio dei mesi estivi.
Nei nostri vigneti già sono visibili le prime foglie e i primi grappolini, che piano piano, coccolati dalle nostre cure, si trasformeranno in fitta parete fogliare e in rigogliosi grappoli maturi.
In questa perfetta metafora della situazione che stiamo tutti vivendo, nel “pianto” che ci unisce, le nostre viti sono per noi un esempio di positività e rinascita e ci restituiscono in ogni germoglio le attenzioni con cui le abbiamo protette.