GUIDA ALLA DEGUSTAZIONE DI UN FRANCIACORTA BERLUCCHI.

Imparare a degustare un Franciacorta significa godere appieno di un prodotto che fa parte delle eccellenze italiane. Per farlo non serve essere dei grandi esperti, basterà accendere i sensi e restare in ascolto.

Ma capire un vino significa anche apprezzare un progetto nelle sue diverse sfumature. Perché ogni Franciacorta Berlucchi nasce da un’idea precisa che l’esperto enologo aveva in mente e che ha preso forma dopo tanti tentativi.  Ci sono anni di studio prima che una nuova referenza venga messa a punto e proposta al mercato.

Apprezzare un Franciacorta in modo corretto è quindi un po’ come entrare in un mondo ricco di storia, sensazioni, persone.

 

Per una degustazione guidata “fai da te” potete esercitarvi affiancando a ciascun vino la sua scheda tecnica. Le schede tecniche sono disponibili su questo sito nelle pagine dei rispettivi vini.

 

Come degustare un vino Franciacorta

 

ALLA VISTA

Il modo migliore per apprezzare il colore del vino è inclinare il bicchiere ad altezza occhi, davanti a uno sfondo bianco.

Il colore è il primo impatto che abbiamo col vino e, insieme al profumo, può darci alcune informazioni ancora prima di assaggiarlo.

Possiamo subito vedere se stiamo degustando un Franciacorta bianco o rosé, ma in entrambi i casi ci sono infinite sfumature. Brillante o cupo, pallido o intenso, con sfumature fredde oppure calde e ramate.

Osservando un Franciacorta ad esempio potremo già capire alcune sue caratteristiche:

  • Un colore brillante e freddo ci porta a pensare a un vino giovane
  • Un colore più caldo ci suggerisce qualche anno di affinamento in più
  • È un vino bianco, ma intravediamo una sfumatura ramata? Potremmo essere davanti a un Blanc de Noirs.

Un’altra caratteristica importante da osservare sono le bollicine, ovvero il perlage. Per osservarle è importante non agitare il bicchiere. Possono essere più o meno grandi, molte, oppure scarse.

Il nostro Berlucchi Satèn, per esempio, ha come caratteristica un perlage fine che al palato è subito riconoscibile come seta.

Un buon Franciacorta ha bollicine fini e persistenti, che si sviluppano anche quando il vino è nel bicchiere.

 

IL PROFUMO (BOUQUET)

Per sentire il profumo di un Franciacorta è sufficiente avvicinare il calice al naso.

Si fanno un paio di inspirazioni a calice fermo, avendo cura di espirare fuori del calice.

Altre inspirazioni si possono fare mentre si fa ondeggiare molto leggermente il bicchiere, proprio per aiutare le molecole volatili a muoversi verso l’alto. Attenzione, ondeggiare non significa agitare.

Il profumo tipico di un Franciacorta è quello di lievito. Pensiamo al profumo dell’impasto, o all’aroma della crosta di pane appena sfornata, o a quello di un croissant.

Ma i profumi sono davvero molti e si dividono in tre categorie:

  • I profumi primari di fiori e frutta, che sono dati dall’uva.
  • I profumi secondari, dati dalla fermentazione.
  • I profumi terziari, tipici dell’evoluzione e dell’affinamento sui lieviti o nel legno delle botti.

 

I profumi sono anche divisi in famiglie:

  • aromatici,
  • vinosi,
  • floreali,
  • fruttati,
  • fragranti,
  • erbacei,
  • speziati,
  • tostati,
  • eterei.

Non abbiate paura di questa complessità. Un po’ di esercizio con alla mano la scheda tecnica del vino vi aiuterà a riconoscere ciascun profumo.

 

GUSTO

Finalmente è il momento di assaggiare il vostro Franciacorta. Per farlo basta sorseggiarlo lentamente, assaporandolo per qualche secondo prima di deglutirlo.

I gusti propriamente detti sono quelli che le papille gustative riconoscono direttamente: dolce, acido, amaro e salato. E poi ci sono gli aromi retrolfattivi: sono i sapori specifici, per esempio di limone o pesca, e si riconoscono grazie alla sinergia fra le papille gustative e il senso dell’olfatto.

Durante la degustazione, dividiamo anche tra:

  • le sensazioni dette “morbidezze”: date da zuccheri, alcoli e polialcoli; e
  • le sensazioni riconosciute invece come “durezze”: date da acidi, tannini e sostanze minerali.

Nei metodo classico è facile trovare durezze particolarmente marcate, infatti una buona componente di acidità è fondamentale per garantire la longevità di questi vini ed è a sua volta sottolineata dalla sensazione tattile delle bollicine.

L’aggiunta di un po’ di zucchero nello sciroppo di dosaggio e il lungo affinamento apportano invece morbidezza al vino con l’obiettivo di trovare il giusto equilibrio.

Il gusto può essere più o meno intenso e più o meno persistente. Nel primo caso, come dice la parola, si tratta di quanto il gusto viene percepito, mentre nel secondo caso di quanto tempo permane come percezione al palato dopo il sorso.

 

ABBINAMENTI

L’obiettivo di un abbinamento corretto è far sì che un boccone di cibo seguito da un sorso di vino lasci in bocca un sapore piacevole e armonico. L’incontro di cibo e vino dovrebbe creare una commistione di sapori che esalta entrambi.

Alcuni abbinamenti funzionano per contrasto: per esempio un piatto grasso apprezzerà un vino con buona acidità. Altri funzionano per concordanza: sempre meglio abbinare vini dolci ai dolci.

I Franciacorta sono vini fortunati perché sono molto versatili e di diversa intensità e struttura. C’è un Franciacorta giusto per qualunque portata, dall’antipasto al dolce passando per piatti leggeri e intensi.

 

TEMPERATURA DI SERVIZIO

La temperatura di servizio ideale per degustare un vino Franciacorta è 8-10°C o 10-12 °C, a seconda della bottiglia.

Sarà sufficiente togliere la bottiglia da un comune frigorifero domestico (4°C / 6°C) un attimo prima di servire. Una volta nel calice, la temperatura del Franciacorta sarà quella giusta.

L’uso del secchiello col ghiaccio (o della “camicia termica”) può essere utile per portare velocemente il vino alla temperatura desiderata e per preservarla nelle torride giornate estive.

 

APERTURA DELLA BOTTIGLIA

Dopo aver tolto la capsula (il foglio di alluminio che ricopre il tappo) è importante allentare la gabbietta metallica con una mano ben ferma sul tappo, che in questo modo non uscirà all’improvviso.

Poi basteranno dei leggeri movimenti circolari del tappo per far si che fuoriesca spontaneamente. Il galateo sconsiglia di aprire la bottiglia provocando il classico botto: basta inclinare il tappo e il gas fuoriesce con delicatezza. Ma se proprio volete fare festa, viva il botto.

 

I BICCHIERI ADATTI PER LA DEGUSTAZIONE

Si consiglia il calice a tulipano il cui disegno è fatto per esaltare al massimo il bouquet e il perlage del vostro Franciacorta Berlucchi.

 

LA CONSERVAZIONE

Nel caso in cui dovesse avanzare del vino, si consiglia l’uso del classico stopper: un tappo apposito per vini effervescenti che chiude ermeticamente la bottiglia e ne preserva la spuma.

La bottiglia potrà poi essere conservata per un paio di giorni in frigorifero, in posizione verticale.

 

Siete ora pronti a immergervi nel mondo della degustazione dei Franciacorta Berlucchi.

La vista, il profumo e il gusto vi porteranno in un viaggio sensoriale unico. Scoprirete colori, aromi e sapori che rendono ogni sorso un’esperienza speciale. Ricordate che ogni bottiglia racconta una storia unica.

Buon viaggio!

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