Dopo l’affinamento ciascuna bottiglia presenta dei residui di lievito sul suo fondo. Per eliminarli capovolgiamo delicatamente le bottiglie e le ruotiamo con un ritmo definito in modo da far scivolare i residui verso l’entrata del collo, a contatto con un tappo speciale.
Questo tappo è provvisto di una bidule, ovvero di un piccolo cilindretto di materiale plastico entro il quale i residui, lentamente, scivolano e si raccolgono.
Le bottiglie capovolte passano attraverso un processo che ne congela solo i colli. In questo modo i residui si bloccano a contatto con il tappo. Poi la bottiglia viene stappata, e il residuo ghiacciato espulso. La piccola perdita di vino viene poi colmata con Franciacorta scelti dall’enologo.
ScopriLe pupitre venivano usate un tempo e oggi sono state sostituite da apparecchiature automatiche e soprattutto più sicure. Ogni pupitre è un cavalletto in legno costituito da due solidi pannelli uniti alla sommità da una cerniera. Ogni pannello ha 60 fori circolari, per un totale di 120 fori, sagomati in modo da potervi inserire le bottiglie per il collo, facendo loro assumere progressivamente le varie posizioni utili alle diverse fasi del remuage.
Descrivere i vigneti Berlucchi come un posto meraviglioso e poetico non basta. Per rendere l’idea di questo luogo unico dobbiamo parlare anche di ricerca e innovazione.
Viene effettuata rigorosamente a mano e con l’utilizzo di piccole cassette per il trasporto dei grappoli. In questo modo il nostro tesoro arriva integro alla pressatura.
Delicatezza, è la parola chiave che indica il processo di separazione con il quale otteniamo la materia prima da cui tutto ha inizio: il mosto.
Il mosto si trasforma in vino in un ambiente a temperatura controllata e con un ridotto impiego di solfiti: meno del 50% rispetto a quanto concesso dal disciplinare biologico.
È una delicata procedura che può essere eseguita solo da esperti enologi. Si tratta di creare il vino desiderato attraverso l’assemblaggio di vini provenienti da fermentazioni diverse.
Quando i lieviti hanno consumato tutti gli zuccheri le bottiglie iniziano l’affinamento nella cantina storica. Qui possono riposare da un minimo di diciotto mesi fino a un massimo di dieci anni.
Quando i lieviti hanno consumato tutti gli zuccheri le bottiglie iniziano l’affinamento nella cantina storica. Qui possono riposare da un minimo di diciotto mesi fino a un massimo di dieci anni.
Terminato il periodo di affinamento, ciascuna bottiglia viene capovolta e ruotata con un ritmo definito per far scivolare i residui dei lieviti verso l’entrata del collo, a contatto con il tappo.
Le bottiglie capovolte passano attraverso un processo che ne congela solo i colli. In questo modo i residui si bloccano a contatto con il tappo. Poi la bottiglia viene stappata, e il residuo ghiacciato espulso. La piccola perdita di vino viene poi colmata con Franciacorta scelti dall’enologo.
Finalmente viene inserito il tappo di sughero definitivo e vengono apposte le etichette. Ma non è finita perché ora la bottiglia dovrà riposare ancora da un minimo di tre mesi fino a un anno.