Brut, Satèn e Rosé: queste sono le tipologie franciacortine più famose, ma tutti conoscono le caratteristiche peculiari di ciascuna? Ecco alcune linee guida per farti meglio navigare nel mondo dei nostri Franciacorta.
Brut, Satèn e Rosé: queste sono le tipologie franciacortine più famose, ma tutti conoscono le caratteristiche peculiari di ciascuna? Ecco alcune linee guida per farti meglio navigare nel mondo dei nostri Franciacorta.
Iniziamo dal Brut, in questo caso il termine Franciacorta Brut fa riferimento al residuo zuccherino contenuto all’interno della bottiglia. Esiste infatti una classificazione specifica che stabilisce, in base ai grammi di zucchero per litro utilizzati nella liqueur d’expedition, quando uno spumante è Brut, Extra Dry o Extra Brut, solo per nominarne alcuni. Il Brut in particolare, nella scala dei dosaggi, è uno tra i più bassi e prevede un tenore zuccherino inferiore a 12 grammi litro. Nella gamma dei Franciacorta Berlucchi, il Brut è la categoria più diffusa, quasi tutti i nostri Franciacorta sono infatti Brut con eccezione di: Cuvée Imperiale Demi Sec, Cuvée Imperiale Max Rosé, la linea Nature, Palazzo Lana e, recentemente nato, il ‘61 Extra Brut!
Quando si parla di Satèn e Rosé invece, non si fa più riferimento al residuo zuccherino di un vino, ma si descrive proprio una tipologia di Franciacorta.
Il Satèn: come dice il nome, è delicato e al palato ricorda proprio la seta. Si distingue soprattutto per il suo perlage molto fine, quasi cremoso, ottenuto con una pressione in bottiglia più bassa rispetto alle altre tipologie di Franciacorta, sempre al di sotto delle cinque atmosfere. Tipologia esclusiva della zona della Franciacorta, è un Blanc de blancs e cioè un vino fatto solo con uve a bacca bianca. Il dosaggio di zucchero è, da disciplinare, Brut. L’equilibrio di questo vino lo rende perfetto per l’aperitivo o con i piatti di pesce. Nella gamma dei nostri Franciacorta si annoverano ben due Satèn: Cuvée Imperiale Satèn e ’61 Satèn.
Il Rosé, che riconosciamo dal caratteristico colore rosato, viene ottenuto lasciando fermentare il mosto a contatto con le bucce del Pinot nero, un’uva a bacca rossa. Sarà proprio questa macerazione a decidere l’intensità del colore rosato che assumerà il vino. Proprio la presenza del Pinot nero – minimo 35% – conferisce a questo Franciacorta una vinosità che lo rende adatto ad abbinamenti decisi e saporiti. Una curiosità? Il primo Metodo Classico Italiano Rosé è stato prodotto proprio nelle cantine Berlucchi nel 1962. Tra i nostri Rosé annoveriamo: Cuvée Imperiale Max Rosé, ’61 Rosé, ’61 Nature Rosé.
In conclusione, possiamo dire che, mentre Brut definisce il dosaggio di zucchero all’interno di uno spumante e quindi può essere abbinato anche ad una particolare tipologia di vino (es. Brut Satèn o Brut Rosé); Satèn e Rosé definiscono una particolare tipologia di Franciacorta caratterizzata da un uvaggio ben preciso e un metodo produttivo definito dal disciplinare.
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