Cristina Bowerman e Berlucchi ’61 Nature Rosé 2011
Gli chef.
Creativi o tradizionalisti, perfezionisti sempre.
Campioni del made in Italy ai fornelli,
testardamente innamorati del loro lavoro.
Abbiamo ascoltato gli chef raccontare la loro cucina.
Testimoni della narrazione i loro piatti,
accompagnati da una flûte di ’61 Nature Rosé 2011, il nuovo nato in casa Berlucchi.
Dal racconto è nato UNO CHEF UN VINO, il ritratto in movimento di due belle personalità.
Seguiteci e scopritele con noi.
Il nostro viaggio nella cucina d’autore ci fa incontrare questa volta Cristina Bowerman.
Cristina Bowerman, classe 1966, è nata a Cerignola, in provincia di Foggia (Puglia). Il suo percorso di avvicinamento alla cucina non è veloce né lineare, ma sorprendente e inaspettato come i suoi piatti.
Dopo la laurea in giurisprudenza si trasferisce in California per assecondare il suo amore per la creatività studiando Graphic Design e nel frattempo coltiva la sua passione culinaria tramandatale da mamma e nonna lavorando in una coffee house. Decide infine di conseguire la laurea in Culinary Arts alla Culinary Academy di Austin, Texas. Nel 2004 approda alla Glass Hostaria di Trastevere dove ha l’occasione di proporre la sua cucina originale ed esuberante che le varrà nel 2010 il riconoscimento della stella Michelin.
L’amore per il cibo è il suo ingrediente principale, condito da abbondante curiosità e continua voglia di sperimentare. La sua cucina vuole sorprendere e ci riesce alla perfezione. “Il cibo non è altro che la migliore espressione della mia creatività” dice la Chef; e questa creatività è per noi una continua rivelazione.
Cristina ha voluto abbinare un Franciacorta dal carattere esuberante come il nostro Berlucchi ’61 Nature Rosé 2011 ad un piatto sorprendente: un filetto di manzo ricoperto di polvere di porri su una salsa demi glace cioccolato e aglio nero, funghi cardoncelli e una finitura di torcione di fois stagionato e ridotto in polvere.
In questa unione sorprendente i cinque anni di affinamento sur lie del Franciacorta millesimo 2011 sono ben bilanciati dalla struttura del manzo e la complessa verticalità del Pinot Nero è esaltata dalla pluralità di sensazioni tattili e gustative che esplodono in bocca ad ogni boccone.
Abbinamento audace e sublime.